Chi crede che la cultura della Valle Camonica si limiti alle incisioni rupestri, si sbaglia di grosso.
In quello che può sembrare di acchito un territorio dormiente, adagiato sotto un manto verde, si nasconde uno spirito brulicante, che brama alla cultura e la ripensa. Questa, infatti, ha raggiunto nuovi spazi e mezzi, invadendo anche quei luoghi che non avremmo mai considerato come delle possibili destinazioni culturali.
Delle residenze artistiche sono disseminate lungo i 100 km di Valle Camonica, da Lozio a Bienno. Dei festival culturali animano le piazze nelle afose serate estive, letteratura, musica, ma anche poesia ed eventi per bambini sono al centro delle proposte.
Camminando per le strade camune, si può scorgere una scia di profumo uscire dalle finestre: molto probabilmente ha il colore della polenta e il sapore delle domeniche all’insegna della famiglia.
Se si entra nelle case, scendendo fino in cantina, si troveranno sicuramente dei salami appesi al soffitto, un ornamento che si è fatto tradizione e infine arte, quella del norcino. Tra i vari tipi di carne che profumano i locali sotterranei camuni, la più caratteristica della Valle Camonica resta la famosa salsiccia di castrato, produzione tipica del paese di Breno dagli anni Venti del Novecento. Allineate in un ordine preciso, troveremo poi delle bottiglie di vino: bianco o rosso che sia, sarà certamente di qualità, anche grazie alla conformazione del territorio.
Altro prodotto tipico è il miele, un vero e proprio distillato di salute concepito dall’esercito di api che abita la Valle Camonica. Miele che spesso accompagna i formaggi, provenienti direttamente dagli alpeggi.
In una casa non manca mai l’olio, anche questa volta la scelta è ampia perché le tipologie sono legate alla posizione geografica degli appezzamenti.
Materie prime, piatti tipici e un forte sentimento di tradizione culinaria rendono la Valle Camonica un luogo non solo bello, ma anche buono.